Commento al Vangelo della XXI domenica del tempo ordinario Anno A - "Voi chi dite che io sia"

Gesù fa una specie di  sondaggio e inizia  rivolgendo ai suoi discepoli la prima domanda: “La gente chi dice chi sia il Figlio dell’uomo?”

Gli apostoli raccolgono e riferiscono tutte le voci che circolavano sul suo conto. E rispondono: “Alcuni dicono che sei Giovanni il Battista,  altri che sei Elia, altri ancora che sei Geremia o qualcuno dei profeti”.
A Gesù non interessa l’opinione della gente e li sollecita con un’altra domanda: “Ma Voi  chi dite che io sia?”

Rispondere  alla prima  domanda “la gente chi dice chi sia il Figlio dell’uomo?” non è difficile. E’ un domanda che permette di rimanere neutrali. E’ una domanda  che permette di non prendere una posizione o un coinvolgimento  personale. E’ invece di fronte a  “voi chi dite che io sia?” che le cose  si fanno più serie e stringenti. Qui non ci sono scappatoie. E’ una di quelle domande nella quale il non voler rispondere è già prendere una decisione. Il vangelo ci dice che sono “beati” solo quelli che hanno il coraggio di accogliere la grazia e di arrivare a proclamare come Pietro : “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!”.

Non solo, dunque, un “profeta”, un “grande profeta”, neppure soltanto “il figlio dell’uomo”, ma “il figlio di Dio”. Il punto nevralgico della fede cristiana è quello sulla divinità di Gesù. Se si toglie questo punto cade tutto l’edifico del cristianesimo.

Dalla risposta a tale interrogativo  dipende il tipo di relazione che voglio instaurare con lui. Questo perché il cristianesimo  non è una ideologia, non è prima di tutto e solo una dottrina, non è prima di tutto e solo una morale. Prima di tutto il cristianesimo consiste nell’incontro e nel rapporto personale con Gesù Cristo.

L’incontro con Gesù che colpisce, afferra, coinvolge e smuove la nostra libertà. Questo perché soltanto Gesù Cristo può soddisfare pienamente le attese più profonde del cuore dell’uomo.

La domanda di Gesù raggiunge oggi ciascuno di noi:"tu chi credi che io sia?", "per te, chi sono io?" Gesù Cristo esige una risposta che impegni in prima persona: non si può rispondere per sentito dire. Gesù ancora oggi ci dice “non mi interessano le opinioni mondane, dimmi piuttosto dove sta il tuo cuore”:

“Chi sono io per te?”