Oratorio di S. Rocco

Sorge a Nord-Ovest del paese. Venne eretto nel luogo in cui si rifugiavano i sospetti di contagio duraste la peste del 1630. L’edificio venne costruito con le  offerte per il nuovo oratorio lasciate da abitanti di Monto colpiti dalla peste ed  inizia nell'inverno del 1630 e ultimato, almeno nelle strutture murarie, nel 1637.

Gli atti di visita del vescovo Odescalchi del 1661 lo descrivono de novo in ampliorem exstmctum, il che farebbe pensare ad una precedente costruzione (forse provvisoria) di minori proporzioni. La navata è senza pavi­mento e con le pareli da intonacare, le finestre non hanno chiusura, mancano la campana e il vaso per l’acqua benedetta; le porte sono due: una in fronte e l’altra su un fianco (certamente il fianco Sud, dove è posta ancora oggi.    L’altare aderisce alla parete di fondo ed è posto sotto un’ampia cappella fatta a volta, anch’essa ancora priva di pavimento e di intonaco alle pareti; l’altare non è rivestito ed è privo di suppellettili; sulla parete sono dipinte la Vergine e SS. Rocco e Sebastiano. Lascia perplessi la descrizione della copertura della navata: culti fornice ex cocto lapide. Probabilmente si tratta del tetto a vista rifinito con tavelle che viene indicato un secolo dopo nella visita Balbis Bertone (1761) con la più consueta espressione sub tabulato latericio. Anche per il resto l’oratorio appare immutato; l’unica trasformazione si nota nella decorazione della parete cui aderisce l’altare: le immagini dipinte sul muro sono quelle della Vergine e dei Santi Andrea, Sebastiano e Rocco, e la pittura è racchiusa entro una cornice di stucco.

La situazione attuale risulta assolutamente immutata rispetto alla descrizione settecentesca, se si eccetuano la recente sostituzione del pavimento e l’aggiunta di un altare rivolto verso i fedeli. È interessante sottolineare, però, come questo insieme rifletta un assetto tipico degli oratori della seconda metà del ’600, con il tetto a vista completa­to dallo strato di tavelle, il crocifisso posto sotto la trave, il velo rosso, le immagini dei santi titolari dipinte sul muro di fondo.

La visita Odescalchi non dà notizie relative alla facciata, che nel 1761 risulta ornata con le immagini dipinte della Vergine, di S. Rocco e di S. Sebastiano, ancora oggi perfettamente visibili. Sempre la visita Balbis Bertone specifica che l’oratorio non ha onere di messe, che vi si celebra nella festa del titolare e talvolta durante l'anno per devozione, portando la suppellettile sacra dalla parrocchiale.